Hans Rosling, la bellezza dei dati come antidoto ai pregiudizi

Hans Rosling, la bellezza dei dati come antidoto ai pregiudizi

Hans Rosling è un mago capace di meravigliare il pubblico di ogni età ed estrazione raccontando la verità che emerge in modo inconfutabile dalle statistiche ufficiali e dalle banche dati delle principali organizzazioni internazionali. La sua bacchetta magica è la statistica, un nome che evoca sbadigli e numeri che si inseguono senza suscitare alcuna emozione.

“So che avere i dati non basta.

Devo anche mostrarli con modalità che siano piacevoli e comprensibili a tutti.”

Sa rendere avvincenti i cambiamenti del nostro piccolo pianeta con domande semplici.

“Negli ultimi vent’anni la percentuale di poveri è raddoppiata, rimasta costante o dimezzata?”

Chi lo ascolta non può fare a meno di domandarsi come mai gli scimpanzé ottengano risultati migliori ai test proposti da questo docente rispetto agli studenti di Salute Globale del Karolinska Institute (sì, quello del premio Nobel).

In un mondo dove l’informazione è sempre più accessibile, ci dimostra come il più delle volte scegliamo di rimanere ignoranti, di non consultare le fonti (e di valutarne l’affidabilità) scegliendo in base a pregiudizi, dati superati e leggende metropolitane.

Hans Rosling è stato per lungo tempo un medico “di campo”, attivo in Africa, Mozambico, Congo, Liberia, Cuba. Un uomo che non teme di evidenziare i pregiudizi quando li incontra, affrontandoli con la sola forza dei dati ufficiali e confermati, lontano dal populismo e dal facile disfattismo, anche quando dall’altra parte del tavolo ci sono personaggi come Al Gore, i coniugi Gates o i nuovi padroni della rete.

Invitato a Cuba direttamente da Fidel Castro, non si è fatto scrupolo di spiegare al Lider Maximo che la popolazione cubana si ammalava a causa della politica economica dell’isola.

“Lo so che i vostri vicini vogliono imporvi il loro sistema economico, una cosa su cui non sono d’accordo, ma dovete cambiare perché è questa economia pianificata che ha fatto ammalare il popolo.”

“Guardiamo i numeri”, ripete in ogni intervento, compreso quello in cui spiega le ragioni per le quali i rifugiati arrivano in barca e non in aereo.

“Gli esperti non possono risolvere le sfide principali se non sono sorretti dai fatti. Ma prima devono estirpare i preconcetti, e questa è la parte difficile”

Dove generazioni di insegnanti hanno fallito, riesce a far capire i concetti di media matematica e di varianza attraverso temi importanti quali la mortalità infantile, l’accesso all’istruzione, le vaccinazioni, il reddito pro-capite.

Seguiamo una sua conferenza, in internet se ne trovano parecchie, e il mondo apparirà sotto una nuova luce:

  • Notiamo come la mortalità infantile sia drasticamente calata grazie ai vaccini, disponibili ora alla maggior parte della popolazione.

  • Guardiamo l’Africa esplodere nelle sue diverse realtà, tutte in movimento, per capire come lavorando insieme si potrebbe raggiungere l’obiettivo di sradicare la povertà estrema dal mondo.
  • Prendiamo atto che l’aspettativa di vita è cresciuta dappertutto, e che attualmente si attesta globalmente intorno ai 72 anni.

  • Oppure osserviamo l’evoluzione del reddito pro-capite nel mondo passare da una distribuzione “a cammello” (occidente ricco, il resto del mondo povero) a una “a dromedario”, con la Cina che inghiotte gli Stati Uniti d’America.

Pensiamo a questo, quando non capiamo le mutate strategie geopolitiche, quando un politico cita dati vecchi di dieci anni per raggranellare qualche voto, oppure quando ci affidiamo a quanto ascoltato a scuola, all’università, al bar…

“Perché continuiamo a parlare della Cina come di un paese in via in sviluppo? In base alla velocità della sua crescita economica, la Cina crea una nuova Grecia ogni tre mesi e un Regno Unito ogni due anni.” – Jim O’Neill, Goldman Sachs.

Ringraziamo questo scienziato che, al posto di generare nuovi dati, ha preferito spendere gli ultimi vent’anni alla ricerca del miglior modo per comunicare quelli esistenti (una posizione non molto apprezzata anche all’interno della stessa comunità scientifica).

“Ci stiamo perdendo nei dettagli. Per me è come una guerra: tutto quello che serve sapere è se il numero dei casi cresce, diminuisce o rimane stabile.”

Hans Rosling è morto il 7 febbraio 2017, ma il suo approccio è talmente attuale che non riesco a parlarne al passato.

Ci ha lasciato la Gapminder Foundation, l’associazione no-profit fondata nel 2005 a Stoccolma insieme al figlio e alla nuora, che continua l’opera divulgativa seguendo il motto “per una visione del mondo basata sui fatti“. Grazie a loro, i dati delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale sono ora pubblici e accessibili a tutti. La fondazione aggiorna e rende disponibile in modo gratuito l’applicazione Gapminder World con cui è possibile analizzare l’evoluzione delle varie nazioni.

“I dati sono noiosi, sono le persone a essere interessanti.”

Pronti a sfidare i nostri pregiudizi e a sostenere il GapMinder Test?

P.S. Passato, ma quanto ero/sono ignorante!

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