Il cinema in bottiglia, 700TB di dati in un grammo di DNA
Ormai ci abbiamo fatto il callo: le informazioni che ci interessa salvare sono sempre più tante, e lo spazio in cui possiamo farlo sempre meno. È una corsa iniziata con le grandi biblioteche e gli enormi archivi cartacei, continuata con la digitalizzazione su supporti sempre più capienti e giunta all’odierno storage cloud, che sopperisce ai limiti di smartphone e tablet.
Eppure lo spazio è sempre scarso, e, soprattutto, aleatorio, legato com’è alla disponibilità delle connessioni di rete e di velocità di trasferimento adeguate.
Ecco quindi perché, quando Jean Bolot mi agita davanti agli occhi una provetta contenente una soluzione di acqua e DNA artificiale e mi dice che dentro c’è la bellezza di un milione di copie del film Viaggio nella Luna, rimango a bocca aperta. In un grammo di quella roba si possono memorizzare 700 terabyte di dati?! E oltretutto si conservano per almeno diecimila anni? Ma ci metto la firma!
Una bella idea nata ad Harvard nel 2012 e ripresa dalla società che ha dato colore a film quali Biancaneve e i sette nani, Il mago di Oz, Il padrino – parte II, Suspiria e Ogni maledetta domenica.
Avete presente quelle scatole di floppy disk che avete in soffitta, zeppe di cose interessanti a cui non potrete mai più accedere, a meno di andare in un museo o al Pentagono?
Ecco, l’uso del DNA potrebbe eliminare questo tipo di obsolescenza (per il futuro, ovvio, il passato ce lo siamo giocato).
Fonti:
- Technicolor ha creato il DNA di un film
- Technicolor Talks 100 Years, DNA Research
- Technicolor ha utilizzato il DNA per archiviare un film
- Technicolor stores Hollywood history in a bottle
- Harvard cracks DNA storage, crams 700 terabytes of data into a single gram