Recensione in un tweet: La materia oscura (Michelle Paver)

Recensione in un tweet: La materia oscura (Michelle Paver)

Descrizione:

Gennaio 1937. Su Londra soffiano già i venti della guerra che scoppierà meno di tre anni dopo. Jack Miller ha 28 anni e una laurea in fisica, ma è oppresso dalla mancanza di denaro, vittima di un carattere inquieto e solitario e deciso a cambiare completamente la sua vita. Così, quando gli viene offerta la possibilità di lavorare come operatore radio in una spedizione nell’Artico, accetta senza indugi. La nave salpa dalla Norvegia con destinazione Gruhuken, un’isola disabitata nell’arcipelago delle Svalbard: quattro uomini e 8 cani husky vanno incontro entusiasti al Mare di Barents sotto la luce del sole di mezzanotte. Jack non socializza con i compagni, degli snob inglesi spinti soltanto dalle chimere dell’avventura; e in più detesta i cani. Ma non ha nemmeno il tempo per simili riflessioni, poiché il viaggio si rivela fin da subito sovrastato da cattivi auspici: uno dei partecipanti si rompe una gamba cadendo sulla nave ed è costretto a lasciare la spedizione e ritornare in patria. E quando finalmente la spedizione raggiunge la baia dove gli uomini dovranno accamparsi per un intero anno, i due compagni rimasti vengono colpiti da malattie e sono costretti ad abbandonare anch’essi l’isola e tornare alla civiltà. Rimasto solo, Jack potrebbe decidere di partire anche lui, ma sceglie di rimanere, per non vanificare gli scopi scientifici della spedizione. Solo nella distesa artica, al buio dell’interminabile notte polare, durante la quale nessuno può lasciare o raggiungere l’arcipelago, Jack trascorre i primi giorni determinato a portare a termine quello per cui è partito. All’inizio sono solo vaghe sensazioni, fruscii che arrivano in maniera quasi impercettibile all’udito, macchie che balenano davanti agli occhi. Poi non appena il buio si fa più fitto, i fruscii diventano voci distinte e le macchie si mutano in ombre dai contorni netti. Allucinazioni? Brutti scherzi di una prolungata solitudine? Fantasmi prodotti dalla mente? Oppure l’isola è sotto la minaccia di una Materia Oscura? Un’Entità terribile e vendicativa?

Le citazioni:

Ho ventotto anni e odio la mia vita. Non ho l’energia né il tempo necessari per trovare il modo di cambiarla. La domenica vado per musei per scaldarmi un po’, oppure mi perdo in un libro della biblioteca, o armeggio con la radio. Ma già il lunedì incombe. E dentro di me ho sempre questa sensazione di panico, perché so che non sto andando da nessuna parte: perché cerco solo di tirare avanti.

Il signor Eriksson dice che, a queste latitudini, le “cose morte” durano anni.

Non me lo sarei mai aspettato, ma qui mi sento a casa. Adoro Gruhuken. Amo la chiarezza e la desolazione di questo posto. Sì, ne amo anche la crudeltà. Perché è vera. E fa parte della vita. Sono felice.

Il signor Eriksson ci ha insegnato un proverbio norvegese: «Se hai già caldo sufficiente quando esci di casa, allora ti sei vestito troppo».

In una delle mie riviste, c’è un articolo che sostiene che la nostra conoscenza dell’universo ammonti a una piccola percentuale di ciò che esiste davvero. Il resto non si può vedere ne rilevare, ma c’è; «materia oscura», così la chiama l’autore. Naturalmente, nessuno dà credito a tale teoria, ma io la trovo comunque inquietante. In effetti, a turbarmi non è l’idea in sé, che è semplicemente una concezione bizzarra dello spazio cosmico. Piuttosto, non mi piace la sensazione che intorno a noi possano esistere cose di cui non sappiamo nulla. Una sgradevole sensazione a cui ogni tanto non riesco a sottrarmi.

La valutazione in un tweet:

Fredde inquietudini. Non adatto ad ansiosi e freddolosi. - Recensione #libro La materia oscura (Michelle Paver) Condividi il Tweet

I dati del libro:

Titolo: La materia oscura
Autore: Michelle Paver
Editore: Giano
Numero di pagine: 254
Anno di pubblicazione: 2011
Traduttrice: Chiara Brovelli
Genere: romanzo

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