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Recensione in un tweet: L’eco delle città vuote (M.Thien)

Descrizione:

Janie ha lasciato la Cambogia a undici anni. In Canada, ad attenderla, c’è il suo futuro: l’adolescenza con la madre adottiva, gli studi di elettrofisiologia, e poi l’incontro con Navin, il marito, e la nascita di Kiri. I genitori e Sopham, il fratello minore, li ha seppelliti insieme alla sua vecchia identità, la bambina che i khmer rossi chiamavano Mei. E con loro Phnom  Penh, “la città alla confluenza dei fiumi” con i suoi templi luccicanti, una città vuota dopo il 17 aprile 1975, congelata nel tempo dall’assenza di vita; i campi di lavoro, dove l’Angkar li aveva confinati privandoli anche dell’identità; l’interminabile traversata via mare verso la Malesia e l’istante fatale in cui la sua mano ha lasciato quella di Sopham, per sempre. Ma le innumerevoli anime che un uomo si porta dentro, il pralung, talvolta possono rientrare da una finestra aperta, possono essere restituite al legittimo proprietario, e quando Hiroji – il collega, l’amico – le chiede di aiutarlo a ritrovare James, il fratello scomparso in Indocina mentre infuriava la guerra, per Janie arriva il momento di riappropriarsi di una parte di sé. La Cambogia – terra di una bellezza violenta, amara – è il punto di partenza e di arrivo, il crocevia dove vanno a confluirei destini dei protagonisti in un viaggio a ritroso nella memoria, personale o collettiva.

Le citazioni:

Per un attimo, mentre attorno a lei la comunità pregava, nella sua mente l’intero concetto di linguaggio aveva perso di significato.
Tutta la pazienza umana si rattrappisce d’inverno.

La valutazione in un tweet:

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I dati del libro:

Titolo: L’eco delle città vuote

Autrice: Madeleine Thien

Editore: 66th and 2nd

Numero di pagine: 230

Anno di pubblicazione: 2013

Traduttrice: C.Barboni

Genere: romanzo

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