Tre libri in barca: La disobbedienza civile (Henry David Thoreau) – Solaris (Stanislaw Lem) – L’opera da tre soldi (Bertolt Brecht)
Un terzetto di classici, adatti a tutte le età e che, per ogni età, hanno qualcosa da raccontare.
La disobbedienza civile (Henry David Thoreau), traduzione a cura di Pietro Sanavio per RCS, 2010, 96 pagine
In questo saggio Thoreau condanna apertamente le scelte del governo statunitense, in particolare la permissione della schiavitù e la guerra espansionistica contro il Messico; per questi motivi egli si rifiutò di pagare le tasse, tentando di boicottare la politica del governo e di non contribuire al rafforzamento dello schiavismo nel Sud, ma presto venne incarcerato (probabilmente solo per una notte, poiché una sua zia pagò per lui la tassa in questione). Proprio da quest’esperienza nasce Disobbedienza Civile, in cui egli spiega i motivi del suo arresto ingiusto, sostenendo che è ammissibile non rispettare le leggi quando esse vanno contro la coscienza e i diritti dell’uomo; Thoreau fonda così i primi movimenti di protesta e resistenza non violenta, che verranno successivamente rappresentati da Martin Luther King e Gandhi. Quando infatti Thoreau scrive che è necessario disubbidire a leggi ingiuste, o perlomeno attuare una sorta di “resistenza” ad esse, egli non pensa ad una rivolta violenta, ad una rivoluzione armata, ma semplicemente ad una non collaborazione col governo che le ha imposte.
La citazione:
L’impegno del voto dunque non va mai oltre la convenienza. Perfino votare per il giusto e non fare niente per esso. É solo un modo di manifestare debolmente agli uomini il nostro desiderio che il giusto prevalga. Un uomo saggio non lascia il giusto alla mercé del caso, né desidera che esso prevalga attraverso il potere della maggioranza.
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Saggio giovanile adatto a tutti i nuovi rocker, indipendentemente dall'età anagrafica. Adatto per contestualizzare le citazioni a casaccio - Recensione #libro La disobbedienza civile (Henry David Thoreau) Condividi il TweetSolaris (Stanislaw Lem), traduzione a cura di Eva Bolzoni, per Mondadori, 1982, 203 pagine
Solaris è il capolavoro della fantascienza filosofica. Siamo nel lembo più estremo dell’universo esplorato dal genere umano. Un astronauta, dalla Terra, approda nella stazione spaziale che gira intorno al pianeta Solaris. Qui trova un’atmosfera di mistero e sospetto: nessuno lo accoglie, i pochi ospiti della astronave sembrano angosciati e sopraffatti, c’è un morto recente a cui si allude con circospezione ma senza sorpresa, gli oggetti subiscono strane deformazioni, si avvertono presenze. Solaris è noto agli umani come il grande pianeta «vivente». Appare in forma di vasto oceano e avrebbe dovuto conflagrare se la sua orbita avesse seguito le leggi della fisica. Ma è come dotato di capacità cosciente di reazione e questa capacità sembra legata alle apparizioni di fantasmi, proiezioni viventi di incubi, sogni e fantasie. L’astronauta è costretto a interrogarsi, mentre lo contagia la stessa angoscia che domina in tutto l’ambiente. Sul mistero della morte del compagno, innanzitutto. Ma questo lo spinge verso maggiori enigmi da svelare: se Solaris ha una propria vita, e che tipo alternativo di forma di vita; se le «apparizioni» hanno una qualche spiegazione accessibile; se tutta questa attività ha un fine, in qualche modo legato ai destini esistenziali degli umani. Se non è tutto addirittura un immane messaggio. Un’avventura avvincente e carica di attesa e mistero. Ma si potrebbe dire anche un’avventura epistemologica, nel senso che presenta alla lente della riflessione un numero enorme di quesiti che abitano i rami della filosofia. Fra essi, il più suggestivo sembra essere il tema dell’Identità, del Soggetto, dell’Io. Non esiste l’Io unico e identico a se stesso. Ognuno è un arcipelago di Io, e ciascuna delle isole di questo arcipelago si muove nei confronti dell’Io che le contiene, come un universo parallelo. Del resto, la mente, i suoi confini, le sue possibilità, i suoi legami con la potente macchina che la sorregge, il cervello, sono i temi attorno ai quali hanno sempre ruotato le storie di fantascienza di questo scrittore di Leopoli, cresciuto a Cracovia, esperto cibernetico, che è annoverato tra gli influenti capostipiti della moderna fiction di realtà virtuali.
La citazione:
L’uomo era andato incontro ad altri mondi e ad altre civiltà senza conoscere fino in fondo i propri anfratti, i propri vicoli ciechi, le proprie voragini e le proprie nere porte sbarrate.
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Per andare oltre il semplificato mondo Marvel e (ri)scoprire la potenza della fantascienza - Recensione #libro Solaris (Stanislaw Lem) Condividi il TweetL’opera da tre soldi (Bertolt Brecht), traduzione a cura di Emilio Castellani per Einaudi, 1971, 118 pagine
Nella Londra del primo Novecento, in un universo brulicante di miserabili, furfanti e prostitute, lo strozzino Gionata Geremia Peachum cerca di consegnare al boia lo sgradito genero Mackie Messer. Vano tentativo, però: imprigionato dopo colpi di scena, tradimenti e fughe, Mackie già sulla forca e con il cappio al collo, vedrà ribaltarsi provvidamente il suo destino.
La citazione:
Vuoi viver con la testa? Uomo, non esser sciocco! Chi può campare d’una testa? Al massimo un pidocchio.
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Imperdibile a teatro, la lettura del testo è un'occasione per rallentare sui dettagli - Recensione #libro L'opera da tre soldi (Bertolt Brecht) Condividi il Tweet