Tre libri in barca: I sabotatori (Edward Abbey) – La ferrovia sotterranea (Colson Whitehead) – L’esatta melodia dell’aria (Richard Harvell)
Rimettiamo in circolo un libro e segnaliamo due perle.
Che ne dite? Li avete letti? Incuriosiscono?
I sabotatori (Edward Abbey), traduzione di Stefano Viviani per Meridiano Zero, 2001, 384 pagine
Un quartetto di aspiranti guerriglieri formato da un medico, dalla sua infermiera e fidanzata, da un giovane esperto in demolizioni e da un mormone con tre mogli cercano insieme di trasformarsi in eco-terroristi per la difesa della natura dell’Arizona. Sabotaggi, incursioni e progetti tra romanzo comico e impegnato in un’opera che divenne un cult degli ambientalisti durante gli anni Settanta quando divenne fonte d’ispirazione per la nascita e le azioni di Earth first
La citazione:
Non diventi indiano perché t’infili una fascia in testa. Non entri in armonia con la natura perché sembri uno spinello che cammina.
In un tweet:
Ormai ha i suoi anni ma sembra scritto ieri - Recensione #libro I sabotatori (Edward Abbey) Condividi il TweetLa ferrovia sotterranea (Colson Whitehead), traduzione di Marina Testa per SUR, 2017, 376 pagine
«La ferrovia sotterranea» è il nome con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di militanti antischiavisti che nell’Ottocento aiutava i neri a fuggire dal Sud agli stati liberi del Nord. Nel suo romanzo storico dalle sfumature fantastiche, Colson Whitehead la trasforma in una vera e propria linea ferroviaria operante in segreto, nel sottosuolo, grazie a macchinisti e capistazione abolizionisti. È a bordo di questi treni che Cora, una giovane schiava nera fuggita dagli orrori di una piantagione della Georgia, si imbarca in un arduo viaggio verso la libertà, facendo tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza?
La ferrovia sotterranea è una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole – dell’eterna brutalità del razzismo, ma si legge al tempo stesso come un’appassionante storia d’avventura che ha al centro una moderna e tenacissima eroina femminile. Unico romanzo degli ultimi vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, è un libro che sembra già destinato a diventare un classico.
La citazione:
Bastava toglierli dalla piantagione e i negri imparavano a leggere, era una malattia.
In un tweet:
Un nuovo classico. Lettura obbligata - Recensione #libro La ferrovia sotterranea (Colson Whitehead) Condividi il TweetL’esatta melodia dell’aria (Richard Harvell), traduzione di Alessandro Storti per Nord, 2011, 411 pagine
Svizzera, XVIII secolo. Per Moses, il mondo non è fatto di oggetti, di colori, di odori: è fatto di suoni. I suoni lo accompagnano lungo le strade del suo villaggio, nel Cantone di Uri. I suoni lo accarezzano durante le scorribande solitarie sulle montagne. I suoni lo circondano lassù, sul campanile della chiesa, dove lui vive con la madre che, notte e giorno, fa vibrare le campane più potenti mai realizzate. Ed è un suono – il rumore di un torrente impetuoso – che rischia di condurlo al silenzio eterno, quando il prete del villaggio cerca di annegarlo, per cancellare la prova vivente del suo peccato mortale. Invece Moses viene miracolosamente salvato e inizia una nuova vita, lontano dalla madre e dalle campane. Nella grandiosa abbazia di San Gallo, però, saranno sempre i suoni a guidarlo: prima verso il coro della chiesa, di cui entrerà a far parte, poi nella casa di una ragazzina fragile e sola, convinta che il canto puro di quel bambino sia l’unica cura per la madre malata e, infine, verso il destino di gloria riservato a coloro che possiedono una voce incorruttibile… Questa è la storia di un uomo nato per cogliere l’esatta melodia dell’aria e donarla al mondo. Una storia che mormora, grida, canta, parla. Una storia che chiede di essere ascoltata.
La citazione:
«Nicolai, è l’unica soluzione.» Nicolai si strinse nelle spalle e mi carezzò la testa. «E allora aspettiamo che il Signore ce ne trovi un’altra.»
In un tweet:
Vibrante e avvolgente - Recensione #libro L'esatta melodia dell'aria (Richard Harvell) Condividi il Tweet