Tre libri in barca: Dalle nove alle nove (Leo Perutz) – Che ne è stato di te, Buzz Aldrin? (Johan Harstad) – Watchmen (Alan Moore, David Gibson)

Tre libri in barca: Dalle nove alle nove (Leo Perutz) – Che ne è stato di te, Buzz Aldrin? (Johan Harstad) – Watchmen (Alan Moore, David Gibson)

Classici, o che meriterebbero di essere considerati tali.


Dalle nove alle nove (Leo Perutz), tradotto da Marco Consolati per Adelphi, 2003, 206 pagine

Che cosa nasconde il bizzarro e concitato comportamento di Stanislaus Demba nelle dodici ore di una fatale giornata di inizio Novecento? Quale colpa, quale paura lo mette in fuga attraverso le stazioni di un itinerario tormentoso e funambolico per le strade di Vienna? E perché tutti quegli acrobatismi con le mani? Chiunque racconti questo romanzo a chi non lo ha letto dovrebbe impegnarsi, per puro fair play, a non dare subito la risposta. Ma potrà tranquillamente assicurare al suo ascoltatore che di rado la tensione è stata così palpabile in un libro.Bottegai, affittacamere, frequentatori di caffè, agiati borghesi della cui prole è il precettore, universitari che imbecca con dispense brillanti: a tutti Demba si rivolge, sempre più solo, disperato – e la girandola dei vani tentativi di raggiungere il suo scopo lo rende enigmatico, affatto incomprensibile allo sguardo altrui. Dalle nove alle nove: in questo tempo febbrile, vertiginoso, simile a uno spazio sigillato, si consumano le peripezie dell’uomo braccato, il suo angoscioso dibattersi nel labirinto della città e delle proprie paure. Un uomo provvisto della capacità di sdoppiarsi, di vedersi agire e di commentare lucidamente ogni evento, e che assiste sempre più impotente al vanificarsi di amore, amicizie e identità personale.È impossibile resistere al ritmo della narrazione, che ora fornisce indizi ora spiazza il nostro coinvolgimento investigativo. E soprattutto è impossibile non essere catturati da quella tensione che influenzò Hitchcock (nel Pensionante, del 1926) e stregò Murnau fino a fargli desiderare di trarre un film dal romanzo. Dalle nove alle nove è stato pubblicato per la prima volta nel 1918.

La citazione:

«No, ma non è ancora finita, non lo capisce? Come posso spiegarglielo? Stia a sentire: lei mangia un salatino. O una pera. Poi mette da parte l’ultimo pezzetto, lo conserva in qualche posto, più tardi lo cerca, e non lo trova più. Per tutto il giorno avrà fame di quel pezzetto. Potrà mangiare altre cose, quante ne vuole, cose cento volte più buone: sentirà sempre la mancanza di quel pezzetto di pera. Per tutto il giorno avrà l’inconscio, ardente desiderio, nel palato e sulla lingua, di quella pera, solo perché non ne ha mangiato l’ultimo pezzetto».

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Dodici ore vertiginose, altro che certi thriller moderni - Recensione #libro Dalle nove alle nove (Leo Perutz) Condividi il Tweet

Che ne è stato di te, Buzz Aldrin? (Johan Harstad), tradotto da Maria Valeria D’Avino per Iperborea, 2008, 464 pagine

Che ne è stato di Buzz Aldrin? Chi si ricorda del secondo uomo che ha messo piede sulla luna dopo Neil Armstrong? Per Mattias, nato in quella mitica notte del 20 luglio 1969, il capitano Edwin «Buzz» Aldrin è un idolo, simbolo di tutti coloro che svolgono il loro compito e spariscono nella folla, contenti di fare la loro parte, essere una ruota dell’ingranaggio. Non tutti vogliono essere il numero uno, e Mattias si è ostinatamente votato all’invisibilità: How to disappear completely, dice una canzone dei Radiohead amata dall’autore. Così ha sempre tenuto nascosto il suo talento per il canto, tranne un’unica volta: quando l’ha fatto esplodere al ballo del liceo per conquistare l’amore di Helle. E anche se l’amico Jørn l’ha sempre pregato di cantare nella sua band, Mattias resta lontano dai riflettori: lavora in un vivaio e coltiva il suo giardino, una vita felicemente normale. Ma anche un ingranaggio ben funzionante rischia di incepparsi e da un momento all’altro si può essere sbalzati fuori dalla sicurezza della propria orbita, in assenza di gravità. Mentre tutto gli crolla attorno, Mattias segue la band di Jørn per un concerto alle isole Faroe e sbarca nella magnifica desolazione del loro paesaggio lunare: forse è in questo luogo dimenticato che vanno a finire le cose perdute, forse è qui che Mattias può ritrovare se stesso, affrontare i propri fantasmi e scoprire che non si può fluttuare nello spazio della propria solitudine, che l’amicizia e l’amore ci impediscono di sparire completamente. Una scrittura pulsante come una colonna sonora che macina rock e cultura pop in un crescendo di immagini sorprendenti, nitide e intrise di una poesia lieve e malinconica. Un inno al non apparire che è una salutare provocazione in una società ossessionata dal protagonismo.

La citazione (per non parlare dell’incipit):

Per chi ha una diversa percezione della realtà esistono libertà che non ti sogni neppure.

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Come il protagonista. Non vuole essere d'intralcio mentre ti accompagna nella vita di ogni giorno per poi lasciarti con una diversa meraviglia - Recensione #libro Che ne è stato di te, Buzz Aldrin? (Johan Harstad) Condividi il Tweet

Watchmen (Alan Moore, David Gibson), tradotto da Stefano Negrini per Rizzoli, 1993, 412 pagine

Watchmen è considerato dalla critica e dai lettori di tutto il mondo un capolavoro del fumetto contemporaneo. Attraverso il mito del supereroe, e raccontando un’avventura di altissima intensità emotiva, questo romanzo a fumetti esplora i grandi temi dell’umanità: la giustizia, la pace, il senso dell’esistenza. E lo fa riuscendo a incantare pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta.
E’ ambientato ai tempi della guerra fredda, quando si aggrava la crisi tra Stati Uniti e URSS dopo che le truppe sovietiche hanno invaso l’Afghanistan, quando tutto il mondo teme una disastrosa guerra nucleare. Ma c’è un’altra faccenda inquietante. Proprio in quei giorni qualcuno sta facendo fuori i supereroi. Ha cominciato dal Comico, gettandolo da una vetrata della sua abitazione. Un salto di trenta piani, almeno. Ma tutti quanti, Capitan Metropolis, Silhouette, Hooded Justice, Nite Owl e gli altri sono in pericolo, anche se da tempo in pensione, dopo che la loro attività è stata dichiarata illegale. In questo grande fumetto due trame scorrono parallele, e per entrambe è questione di vita o di morte.

La citazione nella citazione:

A mezzanotte tutti gli agenti e la ciurma dei superumani escono fuori e catturano tutti quelli che ne sanno più di loro (Desolation Row – Bob Dylan)

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Un nuovo genere o il rendere moderno un archetipo? Da leggete senza pregiudizi - Recensione #libro Watchmen (Alan Moore, David Gibson) Condividi il Tweet

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