L’articolo – La lezione di Myspace: i tuoi dati non saranno online per sempre (Andrea Daniele Signorelli per Wired)
Internet appare ai più come il paese di Bengodi, un luogo nel quale l’abbondanza regna sovrana e tutto è a portata di mano… ops, di click! Senza scucire soldo e, di fatto senza fatica, ecco la possibilità di pubblicare video, testi, musica che diventano raggiungibili da ogni angolo della rete. Basta scattare una foto dallo smartphone e questa viene salvata nel Cloud, subito disponibile per la condivisione sulle varie piattaforme.
Ecco che iniziamo a generare e a distribuire i nostri dati, in cambio di servizi di buona qualità e della libertà della piattaforma utilizzata in gioco di elaborarli per fornire una pubblicità più mirata o per altri scopi più o meno etici (ma questa è un’altra storia).
È un attimo, e risulta banale considerarli ancora più al sicuro che se li avessimo salvati su un supporto fisico (un disco, un nastro, una versione cartacea). Non rischiamo di dimenticarli in un trasloco, non si rovinano, molto spesso si possono recuperare anche le versioni precedenti.
Eppure, non è tutto ora quel che luccica e l’articolo di Andrea Daniele Signorelli per Wired lo spiega in modo semplice e dettagliato.
Buona lettura!
PS: Io, intanto, continuo a conservare dei vecchi nastri… nostalgia e cautela.
La lezione di Myspace: i tuoi dati non saranno online per sempre