L’articolo: Miliardario di Hong Kong fa causa al robot che ha perso la sua fortuna in Borsa (Antonio Dini per La Stampa)
Come perdere venti milioni di dollari perché ci si fida ciecamente di una “intelligenza artificiale”. Ovviamente la causa non è contro il sistema artificiale, per fortuna non siamo ancora arrivati a questo scenario da Asimov, ma è comunque un punto di svolta:
È la prima volta che si va in un tribunale a causa di investimenti persi non per errore del trader ma per un sistema di intelligenza artificiale che ha fatto malissimo il suo lavoro. Essendo l’intelligenza artificiale irrilevante da un punto di vista giuridico, la causa è contro l’agente che l’ha venduta. Ma mette per la prima volta chiaramente sotto la luce dei riflettori il problema: se i sistemi di AI sono delle black box, ovvero dei meccanismi automatici che non sappiamo quale meccanismo adoperino per arrivare al risultato previsto (o in questo caso solo auspicato), di chi è la responsabilità?