Recensione in un tweet: Il viaggio dell’Elefante (J.Saramago)

Recensione in un tweet: Il viaggio dell’Elefante (J.Saramago)

Descrizione:

Siamo a metà del XVI secolo, e nell’Europa tramortita dai venti della protesta luterana fa la sua comparsa l’elefante Salomone, giunto dall’India a stupire le folle ma che adesso, a Lisbona, non fa che “mangiare e dormire”. Sembra una presenza inutile, quand’ecco che João III, sovrano del Portogallo e dell’Algarve, e sua moglie Caterina d’Austria decidono di inviarlo in dono all’arciduca Massimiliano, proprio ora che si trova a Valladolid in quanto reggente di Spagna. Il regalo viene accettato, e così si procede a organizzare la carovana che dovrà accompagnare il portentoso quadrupede e il suo cornac Subhro prima da Lisbona al confine con la Spagna, e poi da Valladolid fino a Vienna, passando per Genova, Verona, Padova e Innsbruck. Il romanzo è quindi il racconto di questo viaggio, di questa variopinta comitiva di ufficiali, soldati, servitori, preti, cavalli e buoi che, in mezzo a molte difficoltà e tra ali di gente entusiasta, ha il compito di scortare il prezioso dono fino a Vienna, dove l’elefante sarà artefice di un “miracolo” squisitamente umano. Un libro corale, ironico e delicato, che coinvolge il lettore in prima persona, gettandolo, attraverso la forza visionaria della scrittura, nei meandri della storia in cui tutti siamo immersi.

Le citazioni:

Che cos’è un atto poetico, domandò il re, Non si sa, mio signore, lo scopriamo solo quando ormai è avvenuto.

Il passato è un’immensa pietraia che tanti vorrebbero percorrere come se si trattasse di un’autostrada, mentre altri, pazientemente, vanno di sasso in sasso, e li sollevano, perché hanno bisogno di sapere che cosa c’è sotto.

Suggerisce la mansuetudine in persona quando lo si guarda, ma, se necessario, potrà trasformarsi in una fiera.

Alla fin fine, disse uno dei paesani, in un elefante non c’è poi granché da vedere, ci fai un giro intorno ed è tutto lí.

Allora, nella storia della mucca battagliera è tutto menzogna, No, menzogna sono solo le esagerazioni, le infiocchettature del linguaggio, le mezze verità che vogliono passare per verità intere.

A questo punto lo spiazzo era ormai quasi deserto di borghesi, l’ambiente cominciava a puzzare di bruciato, in casi del genere c’è sempre la possibilità di una pallottola vagante o di una piattonata alla cieca sulla schiena, fintanto che la guerra non è che uno spettacolo, va bene, il brutto è quando pretendono di tramutarci nei suoi figuranti, per di piú senza preparazione né esperienza.
Ancora una volta, siamo i difetti che abbiamo, non le qualità.

Dover pagare per i propri sogni dev’essere la peggiore delle disperazioni.

In fondo, c’è da riconoscere che la storia non è solo selettiva, è anche discriminatoria, della vita coglie solo ciò che le interessa come materiale socialmente ritenuto storico e disprezza tutto il resto, proprio là dove forse si potrebbe trovare l’autentica spiegazione dei fatti, delle cose, della porca realtà.

La valutazione in un tweet:

La lingua si piega alla storia. Risultato spettacolare. - Recensione #libro Il viaggio dell'Elefante (J.Saramago) Condividi il Tweet

I dati del libro:

Titolo: Il viaggio dell’Elefante
Autore: José Saramago
Editore: Einaudi
Numero di pagine: 202
Anno di pubblicazione: 2009
Traduttrice: Rita Desti
Genere: romanzo

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