Recensione in un tweet: Il cardellino (D.Tartt)

Recensione in un tweet: Il cardellino (D.Tartt)

Descrizione:

Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne, all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New York, senza parenti né un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dall’acuta nostalgia nei confronti della madre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela sentire vicina: un piccolo quadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti pericolosi della criminalità internazionale. Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si innamora e impara a scivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di antichità in cui lavora. Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvolto in una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante un cardellino che forse rappresenta l’innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo.

Le citazioni:

Era un giorno come tanti, ma da allora buca il calendario come un chiodo arrugginito.
Tutto ciò che sopravvive alla Storia dovrebbe essere considerato un miracolo.
La testa mi ribolliva di pensieri concentrici.
Conoscevo quell’immobilità; era così che le case si ripiegavano su se stesse alla morte di qualcuno.
Era il segreto che nessuno ti diceva, la cosa che dovevi imparare da solo: ovvero, che nell’ambito dell’antiquariato non esisteva il prezzo «giusto». Il valore oggettivo, da listino, non significava nulla.
Anche ai livelli più alti, si trattava sempre di gettare fumo negli occhi; tutti, in fondo, arredavano un palcoscenico. Il segreto era rivolgersi alla loro proiezione, al loro io ideale “il fine conoscitore, l’arguto viveur” anziché alla persona insicura che avevi di fronte.
Quando rise, restai ammaliato nel notare in lei la stessa leucemica fragilità di Andy, solo rimodellata e abbellita in una sorta di luminosità zuccherosa da principessa Disney.
Dicono che l’esperienza è una buona maestra, e di solito è vero, ma io sono fortunato che tutta quell’esperienza non mi abbia ucciso. Era andato tutto per il meglio alla fine (giusto?), ma c’era mancato poco.
C’è uno schema, e noi ne facciamo parte. Eppure, se raschiavi a fondo quell’idea di schema (cosa che apparentemente lui non si era mai preso la briga di fare), ti scontravi con un vuoto così buio che era in grado di distruggere, categoricamente, tutto ciò che avevi mai guardato o al quale avevi mai pensato in termini di luce. Non puoi avere sempre una prospettiva così nera sulla vita, sai, ti fa molto male.
«Non c’è bisogno di un punto. Il punto è che forse il punto è fuori dalla nostra portata, non siamo in grado di vederlo né di comprenderlo. Noi, standoti accanto, dimentichiamo di morire.

La valutazione in un tweet:

892 pagine in scioltezza - Recensione #libro Il cardellino (D.Tartt) Condividi il Tweet

I dati del libro:

Titolo: Il cardellino

Autrice: Donna Tartt

Editore: Rizzoli

Numero di pagine: 892

Anno di pubblicazione: 2014

Traduttore:  Mirko Zilahi de’ Gyurgyokai

Genere: romanzo

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