H come hacker
Hacker è una di quelle parole che cambiano significato a seconda degli interessi di chi la pronuncia, come succede per “democrazia”.
Con la nascita del telefono, l’hacker era il ragazzino addetto a smistare le chiamate che, annoiato, approfittava della tecnologia per fare scherzi e chiamare gli amici a scrocco. I manager della Bell/AT&T dovettero spendere di più e assumere donne per porre un freno alle lamentele della clientela, creando nel nostro immaginario l’associazione tra centralino e figura femminile.
Quando Neville Maskelyne, un pioniere dell’hacking, si intromise nello “spettacolo” con cui Marconi stava presentando il telegrafo senza fili, venne accusato di essere un vandalo. Eppure, aveva appena dimostrato che l’invenzione non era poi così sicura come l’italiano andava sbandierando ai quattro venti.
Nel 1983 uscì Wargames, la storia di un giovane hacker che si introduce nel sistema di contrattacco nucleare degli Stati Uniti rischiando di scatenare una guerra nucleare.
Bastò per portare la figura dello smanettone curioso e ingenuo all’attenzione del grande pubblico, ma purtroppo fece riflettere (in modo molto approssimativo) anche Ronald Reagan. Terrorizzato dallo scenario presentato, il presidente emanò il primo ordine esecutivo relativo alla sicurezza informatica, il Computer Fraud and Abuse Act, una legge che negli anni si è dimostrata vaga e assolutamente arbitraria.
Infine, che dire degli hacker che hanno smascherato le attività dell’Hacking Team? Hacker contro hacker, chi sono i buoni e chi i cattivi? Di sicuro, il nascondere falle in programmi d’uso comune non rientra nell’etimologia originale della parola.
Anche se non è così facile catalogarlo, per comprendere la vera natura di questi soggetti bisogna spostarsi sul piano dei valori, come ci ricorda il club di modellismo ferroviario del MIT fin dal 1950. L’hacker, nell’accezione originale e più profonda, è solo qualcuno che ama la tecnologia e che davanti a un problema trova una soluzione ingegnosa, veloce, e molto spesso alla buona, per spingere la sua passione al limite quando tutti gli altri si accontentano del minimo.
Insomma, niente a che vedere con spie, ladri e vandali.