La differenza tra inventori e imprenditori
Ricordate quando vi ho parlato di Thomas Alva Edison e di come aveva tentato di prendere il controllo della nascente industria cinematografica? Avevo accennato pure a un altro personaggio a mio parere interessante: George Eastman. Un nome poco conosciuto, o sbaglio? Ebbene, e se invece vi citassi la Kodak? Quella la ricordiamo tutti, tra le pubblicità “acchiappanti” e le macchinette che hanno accompagnato la nostra gioventù (eh sì, ho superato gli anta…).
Una realtà industriale che poggiava le basi del suo successo sulla vendita di un apparecchio estremamente economico (la macchina fotografica) e l’ampio margine di guadagno ottenuto dai consumabili necessari al suo funzionamento (pellicola, carta…), ma le cui lunghe dita arrivavano anche al cinema, cui forniva la pellicola da 35 mm.
Ebbene, Eastman è stato il fondatore della Kodak, ma la pellicola da 35 mm l’ha ideata qualcun altro. Un’invenzione sottratta al “proprietario morale”, dunque? A sentire lui no, ovviamente, ma secondo il tribunale sì.
Ma andiamo con ordine. L’idea della pellicola cinematografica nasce dalla mente di Hannibal Goodwill, un reverendo in pensione che si diletta di invenzioni. Il nostro prova, sperimenta e sottopone la richiesta di brevetto nel 1887, certo di avere tra le mani un tesoro. È risaputo, no? Avere il brevetto su un’invenzione equivale a impedire che altri se ne approprino.
Ebbene… non è andata così. Mentre il reverendo aspetta fiducioso, infatti, George Eastman riesce a far sviluppare una sua versione della pellicola (molto simile a quella di Goodwin) e, grazie all’alleanza con Edison, la impone come standard aggiudicandosi il monopolio del mercato, sia statunitense sia europeo.
Intanto passano dodici anni, e finalmente Goodwin diventa titolare del sospirato brevetto e fonda una sua società, in diretta competizione con la Kodak, ma poco dopo muore per le ferite riportate in un incidente stradale, all’età di 78 anni. La storia dell’invenzione della pellicola da 35 mm, però, non finisce qui. Un’altra compagnia, la Ansco, acquista infatti il brevetto dagli eredi di Goodwin e nel 1914 fa causa a Eastman, vince e spunta un risarcimento di cinque milioni di dollari. Cifra astronomica, per l’epoca, ma neanche lontanamente paragonabile al danno ricevuto.
Il pagamento non scalfisce la Kodak, che rimarrà la principale produttrice di pellicole cinematografiche fino al febbraio 2012, anno in cui gli impianti chiuderanno a seguito dell’ormai diffuso passaggio al digitale.
Una storia piccola, che però riesce a illustrare l’enorme differenza che corre tra inventori e imprenditori.